Bellano - Guida Turistica

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Chiesa Parrocchiale
 Costruita dai Maestri Comacini nel XIV secolo, è oggi Monumento Nazionale.
 Sulla facciata marmorea coronata da archetti rampanti, fra l'alternarsi dei corsi chiari e scuri, spicca lo splendido rosone fregiato di ricchissime trine di terracotta, sopra un'edicola con un rilievo marmoreo di Sant'Ambrogio.
 L'affresco strappato dalla lunetta soprastante la porta centrale è conservato all'interno della chiesa dove è notevole l'ancona che illustra la vita di Giovanni Battista, opera di artista di grande scuola dei primi decenni del XVI secolo.
Chiesa di Santa Marta:
 Fronteggia la Parrocchiale la chiesa di Santa Marta insieme all'ex sede dell’omonima confraternita, oggi centro parrocchiale.
 La scuola è documentata dal 1387, mentre la chiesa è citata per la prima volta nel 1455 dalla visita pastorale di Gabriele Sforza. L'ancona e le pitture descritte in quel testo sono scomparse, tranne una Pietà tardogotica sulla facciata e un frammentario San Giacomo nella prima cappella sinistra, che si è riferito nell'ambito di Bartolomeo Benzl da Torno.
 Rimane il prezioso gruppo ligneo di nove statue a grandezza naturale raffigurante la Deposizione ed attribuito allo scultore Giovanni Angelo Del Maino, noto dal 1496 al 1536.
 La facciata, frutto di un intervento che modificò l'asse della vecchia chiesa, conserva gli archetti gotici, mentre il portale a timpano spezzato, sormontato da una nicchia con statua del Battista, dovrebbe riferirsi al 1589, anno dell'aggregazione della Scuola all'Arciconfraternita della Basilica Lateranense in Roma. A pochi anni prima (1582) risale la splendida decorazione a stucco ed affresco del tiburio: negli intradossi dei due archi scampati, Profeti e Sibille, nei pennacchi i Profeti Maggiori nel tamburo i SS. Nazaro e Celso e le SS. Marta e Maria Maddalena, negli spicchi della volta, allegorie e Angeli coi simboli della Passione. E', probabilmente di fine Cinquecento, l’asimmetrica e vigorosa sistemazione dell'innesto del presbiterio con un sistema di semipilastri compositi. Al secolo XVII risalgono interventi diversificati nella chiesa: il campanile, gli interessanti panconi del presbiterio, rustica opera locale, il mobile di sacrestia, i pezzi più antichi del tesoro e alcuni dipinti: l'Apparizione della Vergine col Bambino a S. Antonio da Padova nella prima cappella destra, opera di un morazzoniano, la Supplica di Marta e Maria a Cristo (rara iconografia) sull'altar maggiore, e due tondi con S. Giovanni Battista e S. Giovanni Evangelista. La decorazione del presbiterio venne ultimata nel 1706 coi due quadroni dei Miracoli di S. Marta. Agli anni intorno al 1739, trovandosi nella cappella edificata in quel tempo, dovrebbe ascriversi l’ovale con la Madonna col Bambino e i SS. Michele come Angelo custode e Nicola da Tolentino, attribuita a Pietro Ligari.
Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano al Ponte:
 Dietro l'abside della Parrocchiale, vicino al torrente Pioverna, che a breve distanza precipita nel famoso Orrido, sorge la chiesa dei SS. Rocco e Sebastiano al Ponte, la cui costruzione nel 1489 è attestata dalla data incisa sull'architrave del portale. La chiesa venne consacrata nel 1502 e resa nel 1587 sede dell'omonima Confraternita, che l'amministrò sino alla soppressione del 1786.
 Restaurata nel 1969, è ora Sacrario dei caduti e ospita due tele del pittore bellanese Giancarlo Vitali.
 Più che le dimesse forme architettoniche sei-settecentesche della chiesa, del portico antistante e del campanile, meritano cenno la Croce trionfale con l’architrave e l’altare ligneo col Cristo risorto e i SS. Rocco e Sebastiano, vigorose opere seicentesche (1611?) vicine allo stile del confessionale e dell’altare del Rosario nella Parrocchiale. Il Paliotto con S. Rocco è discreta opera settecentesca, simile a quelle di Pagnona. Sono invece perdute la pala (Madonna col Bambino e i SS. Sebastiano e S. Rocco) e l’affresco absidale (Crocifissione coi SS. Sebastiano e S. Rocco) citate dalla Visita pastorale del 1611.
San Nicolao:
 Nella parte più antica di Bellano si trova la Chiesa di San Nicolao.
 Attualmente sconsacrata e di proprietà dell'Amministrazione comunale, che la utilizza per iniziative culturali, fu anticamente un punto fermo per la religiosità di tutta la zona.
 Notevoli sono gli affreschi che la decorano e che testimoniano la sua passata importanza.
Santuario di Lezzeno:
 Il 6 agosto 1688 una Madonna Addolorata effigiata da un rilievo in gesso custodito presso la cappelletta di Lezzeno avrebbe pianto.
 In suo onore, con l'approvazione dei vescovi di Milano e Corno e con l'interessamento del parroco di Bellano, Paolo Antonio Rubini, venne fondato nel 1690 un Santuario su progetto di Giovanni Battista Quadrio, ultimato nel 1704, di cui è ancora ben leggibile l'elegante struttura, con facciata mistilinea, campaniletto e interno dall'elegante e robusto tono classicista.
 Della fase sei-settecentesca della chiesa avanzano numerose testimonianze: l'altar maggiore (1746); l'altare di S. Giuseppe a sinistra con la pala coeva; l'altare dei SS. Anna e Gioacchino a destra, con una copia del dipinto di Francesco Albani; i confessionali in noce; i numerosi exvoto; gli oggetti più antichi del tesoro.
 Nel 1896 la chiesa veniva elevata a Santuario arcivescovile e in tale occasione Luigi Morgari realizzò coi suoi collaboratori una complessa decorazione ad affresco dell'edificio, comparabile con quella del Santuario di Rho. E' scomparso l'oratorio di S. Giuseppe fondato nel 1676.